ESCLUSIVA - Gomis: "Pizzignacco grande acquisto. Ho toccato il fondo ma ..."
Ultima gara ufficiale lo scorso 12 novembre 2023 sul campo del Città di Varese: in porta a difendere il PontDonnaz di mister Ezio Rossi (un passato da allenatore del Torino in Serie B e Treviso in A, su tutte), poi dopo mezz'ora un infortunio lo costringe al cambio col collega di reparto Siamatas.
Da allora più nulla, il calcio giocato scompare dalla vista di Lys Gomis, professione portiere, nato a Cuneo ma di nazionalità senegalese con tre presenze in prima squadra (contro Mali, Gabon e Sudafrica). Prodotto del settore giovanile del Torino, con cui esordisce in Serie A il 30 novembre 2013 nella trasferta al "Ferraris" contro il Genoa in cui subentra al 52' dopo il ko del titolare Padelli, con Ventura allenatore, e protegge il pareggio finale (1-1).
In mezzo una carriera che recita 37 presenze in Serie B, 100 gettoni in Lega Pro e anche una presenza nel massimo campionato romeno col Timisoara.
Gomis poi incontra un male oscuro e silenzioso, la depressione: cade e sembra non farcela, poi si rialza, combatte ed ora sprona i ragazzi aiutando presso il centro Narconon Piemonte, oltre a ricoprire il ruolo di selezionatore dei portieri delle giovanili per il Torino.
In esclusiva per TuttoMonza.it una chiacchierata con Gomis, che ha parlato anche molto volentieri del Monza e del neo acquisto Pizzignacco, che conosce bene.
Cominciamo dall’extra campo: ti va di raccontarci cosa è successo ad un certo punto della tua vita personale?
"Quando ho smesso di giocare a calcio non mi riconoscevo più…ho investito gran parte della mia vita per fare il calciatore e crescendo ho trascurato la persona e curato l’atleta…una volta smesso mi sono trovato vulnerabile dal punto di vista umano…mi sono sentivo inutile senza calcio pensavo di valere meno degli altri…ero depresso ho cominciato bevendo tanto per non pensare..ogni giorno era un fallimento è pensavo che l’unica maniera per uscirne era annebbiare la mia mente è non pensare…perché quando ero lucido non mi piacevo…non sapevo chi ero..vivevo nel passato e questo non mi faceva vivere la realtà..è stato un incubo totale…".
La molla che ti ha aiutato ad uscirne? L’essere stato un calciatore professionista ti è servito dal punto di vista della tenacia?
"Una mattina mi sono guardato allo specchio e sono scoppiato a piangere non mi riconoscevo..:mi facevo schifo…ero apatico,privo di emozioni sentimenti…forse solo la morte avrebbe potuto darmi pace…La mia fortuna è stata chiedere aiuto al Centro narconon Piemonte un centro cura le tossicodipendenze e dipendenze da alcool e droga in modo pedagogico senza farmaci…questo ha permesso che io mi salvassi la vita…sarò grato per quello che hanno fatto per me Natascha Benincasa (direttrice) Santina Lombardo (lei è stata meravigliosa mi ha cambiato totalmente…lei trasmette ciò che insegna) Lorenzo Pedani, Silverio Marcoccia, Daniele Liberanome, Kristijan Gocev, Barbara Burzio, Stefano Tosco, Francesco Cepparulo, Emiliano Granato..questo staff per me è famiglia…ci sono stati i miei amici calciatori e non che hanno tifato per me e non mi hanno fatto sentire solo…grazie al Narconon sono tornato a vivere ad amarmi…ora dedico la mia vita ad aiutare gli altri perché io sono stato baciato dalla fortuna: qui al Narconon Piemonte sono baseati sulle ricerche del filosofo Ron Hubbard fondatore di scientology".
Questa esperienza che messaggio potrebbe donare ai giovani?
" Il messaggio ai giovani è uno solo comunicate con le vostre famiglie, non sentitevi soli, coinvolgete le persone che vi vogliono realmente bene nella vostra vita…la droga e l’alcool sono sostitutivi temporanei per i problemi, dovete affrontarli e chiedere aiuto. Io pensavo che chiedere aiuto fosse un segno di debolezza invece è dimostrazione di forza che porta al successo".
Veniamo al calcio di oggi: il Monza attende il nuovo portiere. Secondo te è grave aver aspettato così tanto?
"Non bisogno aver fretta per scegliere un portiere. Ok bisogna esser veloci perché i migliori trovano casa subito, ma il dottor Galliani è una garanzia quindi il problema non esiste…io dico sempre che Cragno è uno dei migliori nel suo ruolo".
Montipó, Szczesny, Rui Patricio: profili diversi ma tutti attenzionati dal Monza. Le loro qualità tecniche per te?
"Sono tutti ottimi interpreti del ruolo e giocatori affidabili che portano punti, ma chiunque il Monza prenda sarà sicuramente un colpo vincente. Io Montipò lo prenderei perché sta facendo molto bene da un paio di anni, poi è un ragazzo splendido e l’uomo conta sempre: portiere più che affidabile come del resto gli altri. Ho saputo di Pizzignacco al Monza, io l’ho osservato quando era al Vicenza e mi ha impressionato come portiere: posso dire che farà divertire tanto, per me merita la Serie A".
Dopo Palladino, la scommessa Nesta: al Monza di Galliani piace rischiare. Che ne pensi di questa scelta?
"Quando Galliani chiama, nessuno dice di no! Palladino mi ha sorpreso tantissimo ed è giusto che sia andato via, ora spero che Nesta faccia ancora meglio dell’anno scorso. Quando una realtà come Monza emoziona e incanta, non puoi che sostenere chi ha un grande progetto come la società biancorossa".
Il giocatore del Monza che farà la differenza quest’anno ?
"Io vado matto per Dany Mota già dalle giovanili del Sassuolo e anche quando passò all'Entella: per me è un grande attaccante, mi fa divertire coi suoi colpi, ma auguro al Monza ogni successo. Però sempre dietro al mio amato Toro".