Bianco in conferenza: “Juve Stabia ottimo test. Il sintetico? Niente alibi”
Conferenza stampa di mister Paolo Bianco verso la gara di domenica pomeriggio, Juve Stabia-Monza per la quattordicesima giornata di Serie B. Le sue parole da Monzello.
Sulla prossima gara: "La Juve Stabia non ha mai perso in casa. Sarà una sfida interessante per vedere se la squadra ha ottenuto la giusta maturità e alzare così l'asticella. Domenica si gioca su un campo diverso. Questo può essere un loro vantaggio. Al di là del cambio allenatore la squadra mantiene la sua identità. È una squadra che può stare bene nelle zone alte della classifica. Dopo 7 partite penso sia il test migliore che potesse capitarci".
Tabelle sulla promozione? "Max Allegri è il principale esponente. Siamo ad un terzo del campionato ed è ancora presto. Bisogna fare ancora tanti punti".
Sulla questione dell'arbitraggio: "Non mi piace parlare degli altri, né degli arbitri. Sarà un esordiente di categoria e sarà nostro compito aiutarlo nella direzione della gara. Non è facile fare l'arbitro ma neppure i giocatori perché col Var si vede tutto".
Sulle motivazioni: "Non voglio che i giocatori pensino che abbiamo già fatto tutto e raggiunto il nostro obiettivo. Quando tutto va bene è quasi più difficile trovare un elemento stimolante".
Sulla gara col Cesena: "Nel primo tempo contro il Cesena abbiamo avuto tante situazioni favorevoli. Nel secondo tempo ci sono state 4 situazioni caratterizzate da tanti errori individuali. L'ho fatto vedere a Mota. Sono preoccupato perché è vero, siamo passati in vantaggio per 1-0 ma dovevamo gestirla meglio. Questo è un dato che mi dà fastidio: parte tutto dalla testa".
Sulla settimana prima del match contro la Juve Stabia: "Ho detto alla squadra qual è il nostro obiettivo. Io voglio allenatore la squadra in A. Qualcuno vuole vincere il campionato, altri vogliono tornare dopo la retrocessione del Monza. È un puzzle fatto di tante motivazioni".
Su Thiam: "Ringrazio la scelta della società. È il portiere ideale che cerco nella mia squadra. Esce nelle palle alte, quando ha palla tra i piedi non ha paura. Fa sempre la scelta giusta. Se mi chiedessero di disegnare un portiere disdegnerei proprio lui".
Sul terreno di gioco: "È un campo diverso. Non deve essere un alibi. Non c'è una regola per preparare meglio la sfida su questi cambio di gioco".