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Giulio Donati a Sportitalia: “Il Monza può salvarsi, il ricordo più bello è…”

di Roberto Sabatino

L'ex calciatore biancorosso Giulio Donati (attualmente svincolato ma con l'intenzione di rientrare nel 2025 anche in Serie B) ha rilasciato a Sportitalia un'intervista esclusiva.

Sulla lotta salvezza che coinvolge direttamente il Monza quest'anno, Donati ha provato a portare un po' di ottimismo: "Penso che l’anno scorso il Verona abbia dimostrato che si possono fare grandi rimonte per salvarsi. Poi come dicevi tu la classifica è molto corta, uno si può ritrovare coinvolto nella lotta salvezza e poi chiamarsi fuori con poche vittorie".

Donati ha ricordato così la su lunga esperienza in Brianza, ricordando il momento migliore: "Sicuramente quello della promozione in Serie A. Vedere due persone come Galliani e Berlusconi felici di aver portato una realtà come Monza per la prima volta in Serie A è sicuramente un motivo di grande orgoglio per tutti i giocatori che ne hanno fatto parte”.

Il commento sul cammino positivo fin qui di Palladino a Firenze: "Per me è stato importante a livello professionale ma anche umano. Sicuramente la Fiorentina non era più abituata a queste altezze in classifica, però non mi ha stupito troppo. Perché è un grande professionista che dà sempre il 100%, caratterialmente è umile, non vuole mai fare il protagonista, si mette sempre a disposizione dei suoi uomini".

Infine Donati ha parlato così di alcuni suoi ex compagni ai tempi di Monza: "Valentin Carboni è un ragazzo che, nonostante sia giovanissimo, ha tanta voglia, determinazione e si vedeva già da giovanissimo aveva un’enorme voglia di arrivare. Ora ha questo infortunio, che però non gli cambierà una carriera rosea davanti a sé. Colpani è un ragazzo di talento, gli ho sempre detto che deve mettere un po’ di cattiveria. Di Gregorio? Lo chiamo ‘il fenomeno’. Non c’è niente da dire. E’ uno dei più forti a livello internazionale già oggi. Lo ha dimostrato l’anno scorso vincendo il premio come miglior portiere, un ragazzo che poi ha un’umiltà incredibile. Non devo essere io a parlare, è il campo che parla ogni volta”.


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