La metamorfosi del Monza
Fonte: di Gianni Santoro
Al netto di una prova altamente negativa, quella della Sampdoria, la vittoria del Monza allo stadio Marassi è una bellissima istantanea di gioia e soddisfazione.
Una vittoria solare e perentoria, un affresco perfetto che ha illuminato il pomeriggio domenicale fitto di nuvole sopra la città della Lanterna.
I biancorossi “versione Palladino” sembrano tutto fuorché una squadra neopromossa: padronanza del gioco e degli schemi, difesa attenta e impeccabile, centrocampo sontuoso, attacco dinamico e sempre pericoloso.
Quali possono essere i segreti di una simile metamorfosi? Difficile dirlo, di certo è che la testa di ciascun giocatore sembra essersi svuotata, come d’incanto, di tutte le paure e i freni inibitori che avevano caratterizzato l’inizio di campionato.
Del resto è stato lo stesso Palladino, nella conferenza stampa a fine match, a dire di aver lavorato soprattutto sulla testa dei ragazzi, oltre che sulla tenuta fisica: dato questo, piuttosto evidente agli occhi di tutti.
Il Monza attuale corre infatti per tutti i novanta e più minuti, non ha cali, è sempre attento e scattante fino all’ultimo secondo.
Altro aspetto da sottolineare è come sia migliorato il gioco a livello di verticalizzazioni: meno tik e tok, più concretezza, più passaggi rapidi che mandano fuori giri l’avversario.
Tutto risolto? Campionato in discesa? Piano con gli entusiasmi, ma sembra proprio un nuovo inizio, quello di Pessina e compagni. L’importante sarà non far venir meno due fattori determinanti: l’umiltà e il basso profilo, a partire dalla gara con lo Spezia di domenica 9 ottobre allo U-Power Stadium, dove si attende un nuovo pienone a prescindere dal blasone dell’avversario.
Questo Monza ha dimostrato che in serie A ci può stare, anche il suo pubblico dovrà quindi recitare un ruolo fondamentale per realizzare il progetto stabilito a inizio stagione.